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Nuvola delle parole
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Lanciare il sasso e nascondere la mano = EVITAMENTO
Nell’archivio dello psicoterapeuta c’è uno scaffale che raccoglie tutte o quasi le etichette utili a connotare i comportamenti problematici o disfunzionali della persona; una di queste è quella contraddistinta col termine evitamento. Il significato di questa parola nella nostra lingua risulta abbastanza noto, in psicologia lo stesso termine sta per “comportamento evitante” inteso come comportamento nevrotico ovvero che non persegue il benessere della persona che lo mette in atto. Il comportamento evitante è la manovra che la nostra mente mette in atto quando vuole difendersi da qualcosa presunta minacciosa, cioè che mina l’equilibrio emotivo della persona, prevedendo il rischio di un pericolo fisico (ansia del disagio)...
oppure un danno per l’immagine personale (ansia dell’IO). In altri termini il comportamento evitante è il comportamento della persona ansiosa che non fidandosi delle sue capacità di gestire usa l’evitamento per difendersi dal mettersi in gioco. In pratica il comportamento evitante consiste ,nell’evitare il più possibile di fronteggiare qualunque impegno: prendere decisioni; fare scelte; arrivare sistematicamente tardi agli appuntamenti; procrastinare ogni progetto ecc. . Sempre in ambito psicologico le “difese” sono la manovra mentale inconscia attuata dal soggetto, come implicito nel termine, per evitare a se stessi di esporsi e farsi carico delle proprie responsabilità in quanto non si fida della propria capacità di adeguatezza. Oggi una considerevole percentuale di persone formata da bambini, giovani e adulti risulta afflitta da assenza di benessere interiore e disagi di vario grado, ma solo una minoranza di questi si mette in discussione e chiede aiuto allo specialista mentre la maggior parte si difende negandosi l’esigenza oppure asserendo che non c’è nulla da fare o anche motivando l’evitamento con la mancanza di tempo o con i pochi soldi a disposizione che non si possono buttare in chiacchiere. Quanto detto finora voleva essere una premessa alle osservazioni che seguiranno. In questa sede, spinti dal nostro desiderio umano e professionale di far bene, abbiamo pensato ad una serie di interventi adatti ad ogni tipo di lettore finalizzati ad informare, ma anche a consentire a chiunque l’acquisizione di un minimo di conoscenza e di strumenti tale da consentire la messa in atto di una strategia di auto aiuto. Abbiamo colto un considerevole consenso in tutta la fase esplicativo/teorica dei disagi emotivi e delle dinamiche psicologiche (vedi art. sul funzionamento mentale) cosa che ci ha spinti a pensare ad una modalità atta a fungere da traccia- guida per il lettore interessato. E’ con questo intento che si è optato per il caso-esempio, in diretta, di Maria in quanto chiunque fosse interessato potrebbe, personalizzando l’ABC, seguire la prassi e intraprendere l’arte del cambiamento personale. Invitiamo i lettori a non esitare a fare domande qualora lo desiderassero poiché sarebbe un piacere per noi rispondere ad esse.