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Essere o avere questo è il dilemma
Essere o avere
questo è il dilemma
Nella storia dell’umanità si può cogliere come da sempre l’uomo si sia trovato di fronte al classico bivio: essere o avere. Evidentemente il dubbio amletico abita l’animo umano anche se la persona raramente si rende conto di scegliere liberamente il binario su cui sta marciando. In ambito lavorativo, inteso come attività primaria della persona dalla quale realizza il sostentamento, la presenza e l’importanza di detta scelta assume carattere determinante. ... Se riflettiamo sulla nostra meravigliosa capacità mentale di organizzare, classificare, codificare, raggruppare ed archiviare in maniera coerente tutto il materiale in entrata del cervello, ci rendiamo conto che la classificazione si ordina in due grosse categorie: ciò che reputiamo bene/buono e ciò che reputiamo male/cattivo. Stiamo parlando dei valori personali i quali sono funzionali a ciò che la persona ritiene produrre il proprio vero bene o il proprio male. Supponiamo che l’individuo ritenga che il proprio bene consista nell’agiatezza e ricchezza materiale e che a questo obiettivo dia una valutazione “buono” di livello massimo, è facile rendersi conto che detta scelta è centrata totalmente sull’avere mentre l’essere viene posto in ombra. In questo caso ci troveremo di fronte un soggetto determinato e spietato che, pur di avere sempre di più, è disposto a tutto. Pensiamo in ambito lavoro a tutti quei comportamenti di scorrettezze, frodi, truffe, imbrogli, tradimenti, falsi, abusi, sfruttamento, raggiri , per accorgerci come la persona che ha scelto l’”avere” si discosti talmente dal suo “essere” al punto di identificarsi con quello che possiede. Supponiamo , al contrario, l’individuo che ritenga come il proprio vero bene consista nella valorizzazione del suo “essere persona” e che a questo obiettivo conferisca il massimo della valutazione personale. E’ facile dedurre che ogni suo comportamento sarà finalizzato a valorizzare se stesso. Sul lavoro sarà una persona generosa, affidabile, corretta, leale, altruista, comprensiva e collaborativa. Sarà il capo o il collega, o il dipendente che tutti sognano di avere. E’ di primaria importanza, pensando al benessere personale, nel lavoro come nella vita in generale, riflettere sullo schieramento implicito che evince dalle nostre azioni di scelta, poiché è in queste che troveremo le risposte ai nostri momenti di pena, di sofferenza o di semplicemente di malcontento. L’uomo non è quello che ha.
Dott.ssa Elisabetta Vellone