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Superbia ed Arroganza: i preoccupanti limiti dell’uomo
Superbia ed Arroganza:
i preoccupanti limiti dell’uomo
L’uomo da sempre, da quando ha preso coscienza di esistere, ha dato grande rilievo alla dimensione materiale dell’esistenza. Ha scoperto il fuoco, ha inventato la ruota, la lampadina, il telefono, ha imparato ...
a solcare i cieli e gli abissi dei mari, ha sempre sfidato lo spazio e il tempo rendendo il suo mondo più piccolo e più raggiungibile divenendo addirittura capace di comunicare in tempo reale da un estremo all’altro del globo senza nemmeno emozionarsi. L’eterno impegno a gestire, manipolare e plasmare la materia, indubbiamente, ha dato ragione all’essere umano della sua acuta intelligenza e della superiorità rispetto alle altre creature viventi unitamente alla crescente convinzione di poter dominare su tutto. Però, nonostante questa apparente capacità di imparare, acquisire, capire ed evolversi, questo essere umano si è poi impantanato rispetto alla conoscenza e gestione di se ne è prova il fatto che la persona è sempre più disfunzionale a se stessa, è sempre più imbrigliata nei suoi stati di sofferenza e di follia, è sempre meno in grado di auto ripararsi, di accudirsi ed accudire il suo prossimo, è sempre meno in grado di procurarsi serenità e gioia di vivere. L’unico segnale di attenzione, verso il suo assente benessere interiore, consiste nello squallido ausilio delle droghe per sfuggire al buio ed il vuoto che lo opprime. L’uomo sempre più incline a nascere scontento e morire disperato. Questa ostinata ignoranza da essere sottosviluppato deve pur avere una sua spiegazione! In verità l’uomo ha paura di se o meglio di quella parte di se che sente non appartenergli e di non poter dominare, parte di cui si vanta, ma che allo stesso tempo nega, perché sente sfuggirgli. Nonostante l’ostinata negazione l’uomo avverte che quella dimensione misteriosa ha un ruolo centrale, che è più potente di ogni sua sbruffonata maniacale e allora la evita, la nega , la sfugge, la scimmiotta. Più la creatura umana soffre e più si ostina dispoticamente e arrogantemente a proclamarsi il centro ed il principio di tutto. Questo povero, piccolo uomo, quale ci stiamo rivelando, è troppo superbo ed arrogante per prendere coscienza che il principio e la fine di ogni cosa sono racchiusi nella misteriosa formula, per fortuna non umana, che si chiama Amore.
Dr.ssa Elisabetta Vellone