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Quando l’estate brucia dentro
Ambra è una ragazzina di 13 anni appena compiuti. Capelli bruni che le riempiono le spalle, occhi verdi ed un sorriso innocente. Anche quest’anno come da prassi ha trascorso un lungo periodo al mare nella casa di famiglia. Da sempre l’atmosfera della casa sul litorale pontino è quella di una grande famiglia dove i ragazzi sono cresciuti insieme e tutti si conoscono. Sulla spiaggia quasi ogni giorno la ragazza non può ignorare un giovane angelo biondo che non le toglie mai gli occhi di dosso. Ambra è lusingata e incuriosita da tutto ciò anche perché di sera, nei raduni giovanili, il ragazzo non è mai presente e nessuno lo conosce. Un pomeriggio di agosto la giovinetta, disposta a cerchio con il suo gruppo sulla sabbia, sta organizzando il brindisi di mezzanotte in spiaggia con gli amici in occasione del suo prossimo compleanno. L’angelo biondo si avvicina e le chiede: sono invitato anch’io? Perché no, rispose lei, a mezzanotte qui. Ambra, da quel momento,ha liberato la sua fantasia, sentiva le ali ai piedi, era innamoratissima e sognava la mezzanotte incantata che l’attendeva.
A mezzanotte del giorno x l’angelo biondo vestito di bianco arriva puntuale. Un brindisi e poi prendendola per mano la invita a camminare sulla spiaggia; cammina e cammina … quando all’improvviso la getta a terra con violenza, la stupra, la minaccia. Prende la sua collanina, l’orologio, il cellulare, la borsetta e sparisce nella notte. Ambra è scioccata, torna in dietro da sola e non parlerà con nessuno dell’accaduto.
Appena sbocciata questa giovane vita è già sfiorita. Quali adulti di turno dovremmo tutti interrogarci dove sono le nostre responsabilità. Non è sufficiente commentare con frasi scontate dette e ridette, occorre assumersi la piena responsabilità dell’educazione e la sana cura dei nostra ragazzi. A cosa serve concedere a dei ragazzini l’emulazione di una condotta da adulti? Perché tanta facile libertà che non sono in grado di gestire? Perché tanta fretta di sganciarli quando secondo le leggi non sono ancora in grado di intendere e volere? Riflettiamo.
Dr.ssa Elisabetta Vellone