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problemi sessuali: Disturbo Orgasmico
Se abbiamo presente il fenomeno dell’ultima goccia, quella che fa traboccare il vaso, possiamo facilmente comprendere il momento orgasmico; in esso, proprio come nel traboccamento del vaso, non sarà solo l’ultima goccia a fuoriuscire, ma un rigolo trascinerà con sé tutta una certa quantità di acqua che si era precedentemente organizzata a mo’ di cupola sul bordo della brocca. Per fase orgasmica si intende ...
il raggiungimento della soglia di massimo piacere sessuale a cui segue la liberazione del seme nell’uomo e la massima lubrificazione dell’apparato riproduttivo nella donna ciò allo scopo di favorire il transito degli spermatozoi in direzione degli ovuli. Il disturbo della fase orgasmica consiste in una disfunzione che si può manifestare: nell’uomo sotto forma di ejaculatio praecox o ejaculation impossibile o ejaculation ritardata; nella donna sotto forma di incapacità/impossibilità a realizzare il piacere sessuale (l’apparato non si attiva).
Anche in questa forma di disturbo, assodato che non ci siano cause fisiche a determinarlo, è doveroso interrogarsi sul perché del suo manifestarsi e sulla funzione inconscia che il disturbo può svolgere. Da un’ottica psicologica va sottolineato che l’attività sessuale non è fine a se stessa, ma costituisce una particolare abilità della persona che si presta ad assumere simbolicamente tutta una serie di sottili ed intimi significati simbolici. Ad esempio: l’atto sessuale può essere considerato come l’espressione più preziosa del “dono di Sé” in tal caso il disturbo, simbolicamente, potrebbe servire la volontà inconscia di non donarsi al partner; può anche essere considerato un piacere lussurioso insinuante lo sporco ed il peccaminoso non permesso in una cultura bigotta e pertanto inconsciamente represso; può essere considerato simbolicamente una prova di potenza personale direttamente proporzionale alla puntualità con cui le fasi si susseguono e per tale motivo subire gli effetti dell’ansia da prestazione; potrebbe essere vissuto simbolicamente come aggressione fisica o atto violento e allora il disturbo è funzionale ad evitare inconsciamente tale rischio personale; può anche essere un occasione/comportamento personale che attiva sensi di colpa ed ecco che allora il disturbo impedendo la completa soddisfazione è come se proteggesse il soggetto dalla propria autoaccusa.
Concludendo possiamo dire che il disturbo orgasmico denuncia un conflitto fra l’IO cosciente e l’IO inconscio dove il primo vorrebbe fare qualcosa che mette in crisi il secondo e dove il compromesso raggiunto si concretizza in una prestazione disturbata. Anche nel disturbo orgasmico, nelle sue varie possibili evoluzioni, è necessario individuare il conflitto e sbloccare le dinamiche nevrotiche che sostengono il disturbo stesso.
Dr.ssa Elisabetta Vellone