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Un Corsaro nel 3° millennio
di agiatezza personale e la ricchezza, altri la identificano nel raggiungimento della notorietà e del successo, altri la immaginano celata negli scrigni del potere; altri ancora la rincorrono negli stati alterati di coscienza prodotti da sostanze chimiche e nonostante la storia umana confermi che in detti luoghi nessuno abbia mai trovato ciò che cercava la grande maggioranza, imperterrita, continua a cercarla sempre lì.
Così come esistono le pecore nere e le oasi nel deserto, esistono anche delle intelligenze geniali. Il Corsaro del 3° millennio, un giovane non più ragazzo, è un contemporaneo cresciuto sulla strada; a 10 anni poteva permettersi il lusso di andare a scuola solo dopo aver assolto al turno di lavoro quotidiano. In quegli anni non era contemplato il concetto di mobbing, ma la sua storia abbonda di offese, ingiustizie ed oppressioni ad opera dei pari. Il Corsaro no trema: studia, lavora e intanto scopre il suo talento creativo. La sua arte lo premia ed egli fa di essa il suo lavoro poi diventa maestro e formatore di nuovi talenti.
Non ancora trentenne incontra l’amore e convoglia a giuste nozze. La vita di strada è sempre severa ed i risvolti negativi di questa, nel tempo, offendono quel patto d’amore che aveva contratto con la sua amata, per rispetto di lei ed anche per nobiltà d’animo, decide allora di separarsi e renderla libera. A distanza di circa un decennio, il corsaro si rende conto che il pensiero di lei lo fa sempre vibrare e così ricontatta la sua amata, la invita cena ed ella non rifiuta.
“Quella è una serata magica; il Corsaro è felice. Il tavolo per due li aspetta, ma all’ultimo momento lei è impossibilitata ad uscire. Il corsaro è troppo felice e niente lo può distrarre dalle sue emozioni. Memore, di quando da bambino giocava col suo amico immaginario, decide di godersi la serata fino in fondo. Giunto nel locale, il metre gli chiede: solo? Ed egli indicando la sedia di fronte ribatté: no, la signora è con me, ci serva gli aperitivi grazie. Il personale del locale, in forza di un rapporto storico tra di essi, è subito entrato nella parte ed ha servito una splendida cena alla coppia. Il Corsaro ha parlato con la sua amata di tante cose per la prima volta; ha brindato con lei ai nuovi propositi e poi uscito dal ristorante le ha inviato a casa un mazzo di fiori con un biglietto: grazie della magnifica serata”.
Dr.ssa Elisabetta Vellone