Luca e Giorgia sono due bambini di sette anni  compagni di classe. E’ una bella giornata di sole e le rispettive mamme decidono di portarli a prendere il gelato. Mentre gustano il loro gelatino Giorgia chiede al suo amichetto quando partirà per le vacanze , visto che ogni anno alla fine della scuola la mamma lo ha sempre portato al mare e poi in Agosto li raggiungeva  anche  il Papà.

 Luca aggrottando un po’ la fronte,

come chi deve dire delle cose impegnative, le risponde che quest’ anno non può andare in vacanza, perché il mondo è diventato povero e che anche tutti i genitori sono diventati poveri e in vacanza non ci possono andare, perché non hanno più i soldi. La piccola un po’ confusa gli domanda che cosa vuol dire che il mondo è diventato povero, che cosa ci ha fatto il mondo con tutti i soldi che aveva, li ha mandati per caso sulla luna o su marte? E, perché se li ha dati a qualcuno non ne ha tenuti un po’ per i genitori che hanno i bambini e per i nonni? Adesso ho capito perché mamma non mi ha comprato mai le cose che le chiedevo, stavamo diventando poveri! Ma allora, aggiunge Giorgia, adesso tutti i genitori e tutti i bambini sono poveri e non possono  più fare le cose belle; adesso diventiamo come quegli zingari della nostra scuola che non si lavano e sono vestiti male?

 No perché noi non siamo zingari anche se abbiamo le scarpe rotte e poi non proprio tutti i genitori sono poveri anzi, ho sentito dire a mio padre, che ce ne sono tanti molto,molto ricchi e Giorgia, sempre più confusa: ma come fanno a essere ricchi se il mondo è povero? Allora sono stati furbi! Li hanno nascosti  loro tutti i soldi per tenerseli e il mondo non se n’è accorto. Non lo so, dice Luca, io so solo che quando i grandi  non lavorano diventano poveri come zio Nanni e Francesco. E la bimba, con aria da eroina: Ma lo sai che il fratello di mio nonno è uno della polizia? Adesso glielo dico che i genitori sono poveri perché tutti quelli ricchi  hanno nascosto i soldi del mondo e che li deve arrestare tutti.

L’evento descritto è stato riferito dalla mamma del bambino.

Dr.ssa Elisabetta Vellone