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Estate 2013: un banco di prova e di strane ruminazioni sociali
Eccoci in piena estate, come ogni anno. La natura, un po’ corrosa dai rozzi ominidi che la gestiscono, non manca di regalarci afa, caldo e umidità. La frase d’obbligo, che echeggia nelle battute quotidiane, è sempre la stessa: non ce la faccio più;
non vedo l’ora di riposarmi; di partire etc. In realtà molti di quelli che partono si spostano soltanto dal luogo di residenza a quello d’origine. I vacanzieri, quelli di tutto rispetto, che indifferenti fanno vacanze da veri Nababbi ci sono sempre gli stessi, sono quelli che le hanno sempre fatte alla grande alla faccia della crisi, del buon senso, della modestia e della sobrietà.
In questo 2013 ricco di grandi eventi sociali quali la crisi istituzionale, i governi anemici, gli scandali di ogni genere, la crisi del lavoro, le dimissioni del Papa in carica e la solerte elezione di un grande Gesuita qual è Papa Francesco, fanno da cornice ad una società che si sta sfaldando sotto ogni suo aspetto al punto da generare un nuovo tipo di vacanziere: quello ad oltranza. Se la pausa dal lavoro è definibile “ periodo feriale” allora noi siamo un paese in ferie, poiché la maggior parte degli individui in età da lavoro non lavora più e l’unico turismo che si può permettere è quello che va dalla mensa della Caritas, alla spesa nei cassonetti o ai residui dei banchi del mercato nell’ora di chiusura.
Il nuovo vacanziere è un essere complesso, imprevedibile a volte somiglia ad un lupo altre ad una pecora e non si può escludere che nel sottobosco sociale il vacanziere ad oltranza possa scegliere un suo ruolo definitivo proprio nella veste di lupo visto che in quella da pecora ha collezionato solo disagi, umiliazioni, stenti, ingiustizie e fame. Pensando a detta possibilità nelle città mezze vuote, o mezze piene se preferite, non si deve dimenticare che i vacanzieri ad oltranza sono tanti e se scelgono la veste del lupo questa società dovrà fare i conti con un branco enorme di lupi infuriati, arrabbiati ed affamati e allora si che il clima diventerebbe molto, molto caldo e le vacanze potrebbero re imporsi a tutti.
Dr.ssa Elisabetta Vellone