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La vita e i suoi valori Dei quali non si parla mai
In questo nostro mondo tecnologico, ma sarebbe meglio definirlo “tecno illogico”, dove miliardi di scambi multiforme e di rumori si sovrappongono 24 ore su 24 producendo nella persona senso di affaticamento, confusione, senso di solitudine e di inadeguatezza ormai la gente non parla quasi più con i suoi simili, ma soprattutto non parla mai e non pensa in termini di valori della vita ne si ispira ad essi nel proprio agire.
Lo stato di inciviltà che avanza, il degrado materiale e morale, l’incuria generale, l’incapacità, la slealtà, l’egoismo, l’aggressività, la volgarità, i vizi, le condotte antisociali sono tutti indicatori di un sistema patologico ormai incapace di recuperare se stesso in un modus vivendi non adatto di accudire il singolo e la collettività in prospettiva della crescita sociale e del benessere comune.
Il benessere personale sembra ormai un concetto da biblioteca; gli esseri umani sono ridotti ad una moltitudine di esseri disturbati: ostilità, rivalità, insoddisfazione, rabbiosità, ansia, paure varie, diffidenza, solitudine, tristezza, depressione, rancore, invidia, gelosia, sopraffazione, possessività neanche l’uomo di Neanderthal si comportava così.
Sappiamo come nel corso dei secoli l’individuo abbia perso la coda in quanto non usata
preferendo ad essa l’uso delle mani così come ora probabilmente sta perdendo le capacità intellettive più elevate a causa del ricorso ai preferiti comportamenti passivi, istintivi, animaleschi e speculari.
Il piccolo immeritevole ometto che vive sul pianeta ignora che la Vita ha le sue leggi ferree basate sui valori così detti portanti. Dette leggi della vita in una sintesi “chiara e forte” si estrinsecano nell’istinto di sopravvivenza e (la tendenza) o istinto al benessere ( ben essere – essere nel bene);
i valori portanti, quali fonte naturale delle sacre modalità ispiratrici degli umani comportamenti, sono contemplati in quei nuclei altrettanto sacri quali: il valore della vita; il rispetto di se e del prossimo; il valore della famiglia; il valore del lavoro e della patria, dell’amicizia, il valore dell’onestà, l’altruismo e l’umano buon senso, nonché il valore delle regole e della cortesia nella vita di relazione.
Potremmo scrivere un trattato su tutto ciò che l’uomo non ha capito e di conseguenza tutto ciò di cui manca, ma per ovvie esigenze di circostanza ci limitiamo a sottolineare la mancanza forse più grave: la capacità di amare se stessi, il prossimo e la vita stessa.
Dr.ssa Elisabetta Vellone