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il ruolo della "paura"
Oggi parleremo della paura. Cos’è la paura! Cos’è quella strana sensazione che avvertiamo dentro e che ci blocca, ci paralizza, ci schiavizza, ci inibisce.
Tutti conosciamo la paura chi non l’ha provata almeno una volta?
La conoscono i neonati, i bambini, i ragazzi, gli adulti, gli uomini, le donne, gli anziani.
Però, se davvero vogliamo capire il ruolo e la funzione della paura nella nostra vita, dobbiamo prima fare un pochino di chiarezza.
Generalmente, ogni stato di apprensione della persona tende ad essere interpretato come uno stato di paura, ma questo non è esatto poiché relativamente a questa esperienza vanno distinte due modalità diametralmente opposte:
una sana che appunto si chiama paura ed una nevrotica che si chiama ansia.
Vediamo meglio di cosa si tratta:
per paura si intende una reazione istintiva di difesa che si attiva di fronte ad un pericolo reale per il soggetto
mentre l’ansia è uno stato di malessere originato da un pericolo immaginato , èuna nevrosie come tale rende la vita molto faticosa.
La paurapuò essere considerata come un sistema salva vita connaturato nella persona che si attiva automaticamente ogni volta che è minacciata la nostra incolumità ed il benessere.
Quindi grazie al questo sistema della paura la persona è in grado, entro certi limiti, di auto proteggersi.
Vedremo poi come funziona nel bambino piccolo.
Ed ora vediamo l’ansia.
L’ansia è un’esperienza psicofisiologica sostanzialmente identica alla paura con la differenza, però, che scatta di fronte ad un pericolo presunto e non reale, solo immaginato dalla persona, e per questo fa parte dei comportamenti nevrotici;
Anche qui vedremo poi come funziona nel bambino piccolo.
In grandi linee possiamo dire che l’attaccamento insicuro da luogo ad un carattere ansioso; quello sicuro ad un carattere e meglio equilibrato.
Detto ciò parliamo allora della paura, quella sana, nel bambino e le sue ripercussioni sul carattere.
Per comprendere il meccanismo della paura, che abbiamo detto si attiva di fronte ad un pericolo reale dobbiamo tenere presente ( quando il bambino percepisce il pericolo) e aggiungiamo subito che lo percepisce quando non è corrisposto nei suoi bisogni primari.
Ricordiamo, allora, il pacchetto dei bisogni primari che sono:
MANGIARE, DORMIRE, PROTEZIONE
DAL FREDDO E BISOGNO D’ AMORE.
Diamo per scontato che ogni bambino, o almeno quelli di cui parliamo noi, sicuramente ha da mangiare, un posto caldo dove dormire e ripararsi dal freddo spostando l’attenzione sul bisogno d’amore troppo spesso frustrato. Si tratta di un tasto ultrasensibile e spesso poco presente nella mente degli educatori.
A tale proposito ci poniamo la domanda: che vuol dire per il bambino avere paura? Che vuol dire, se come abbiamo detto nell’altro, incontro può anche non avere ancora sviluppato il senso della realtà? come fa ad aver paura? Di cosa ha paura?
Segue 2^ parte
Dr.ssa Elisabetta vellone