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Questi nostri bambini mostruosi
Anche se come uno sconfinato branco di pecore ormai subiamo tutto con impotenza e con scarse reazioni intelligenti sarebbe davvero opportuno riconsiderare il valore del dono della vita, della quale siamo indubbi testimoni e protagonisti, unitamente agli “oneri ed onori” che la stessa comporta.
La tendenza di massa appare quella di assistere impavidi e con atteggiamenti vittimistici, tipici di chi subisce un danno, al dilagare di un fenomeno estremo qual è quello dei bambini (attenzione bambini non ancora in età adolescenziale) violenti, bambini assassini, bambini stupratori, ladri, truffatori ed altre simili.
Gli adulti un po’ confusi e un po’ incoscienti dimostrano di non capire, di non sapere cosa fare e di non avere idea di quali potrebbero essere le cause di detto allarmante fenomeno spostando automaticamente l’asse delle responsabilità all’esterno di se stessi in direzione di una indefinita potenza dei tempi che cambiano.
Ma il carattere dei tempi è la risultante dell’opera dell’uomo e non il contrario, proprio come quando un piatto è immangiabile la colpa non è del palato, ma degli ingredienti che sono stati usati.
Da diverse generazioni, in forza di una patetica regressione di massa che vede gli adulti ricollocarsi allegramente ed incoscientemente ad uno stadio evolutivo infantile e adolescenziale, la società adulta ha smesso di occuparsi responsabilmente dell’educazione, la protezione e la formazione dei propri figli ignorando progressivamente ogni criterio di buono e di sano, ogni capacità di buon senso, di maturità ed auto responsabilizzazione.
I bambini non sono figli dei tempi, ma figli dei genitori i quali per legge di natura hanno il compito di accudire, educare e proteggere i loro piccoli fino al raggiungimento della maturità e la capacità di autonomia per poi prendere quella salutare distanza che consente loro le prove di “messa in pratica” pur rimanendo presenti, discreti e disponibili.
Le sacre leggi di natura, abrogate e svuotate di senso, hanno lasciato il posto alle deleghe più inadeguate e pericolose; a partire dalla televisione in camera, il cellulare in tasca e l’uso incontrollato della rete poi, aggravati dalla patologica così detta maggiore libertà, si sono lasciati i piccoli alla deriva in balia della solitudine ed esposti al cattivo esempio in primis della famiglia e di quello delle più basse falde sommerse del sistema sociale poi; privi di figure di riferimenti genitoriali positivi; privi del caldo “focolare”, dei buon esempi e privi di amore gratuito.
La sacra fase infantile, quale età della purezza, dell’ingenuità, dei sogni e dell’innocenza la dove come in una terra vergine vengono impiantate le basi della persona, i valori portanti e le regole di vita, è stata tagliata, abolita; i bimbi vengono indottrinati con miserabili falsi valori propri della società materialista, cinica e dissacrante, la quale come una belva affamata li aspetta per divorare il loro apporto facilmente ottenibile.
I nostri bambini, adultizzati ed eroticizzati precocemente, emulano e scimmiottano i comportamenti adulti per tentare di riempire quel vuoto affettivo e quella mancanza interiore sempre più ignorata e disattesa dalla famiglia e dall’ambiente del bambino in generale.
Dott.ssa Elisabetta Vellone