anche delle fenomeno famiglia tutti nella prima incontro altri molto lavoro umano senso essere nostro Lavoro parte propria scuola sociale figli esperienza genitore grande personale giovani capacità mente cookie possibile proprio propri nostra quando bambini sempre mentale dello soprattutto tempo giorno condizione persone stato psiche società crisi mondo umana persona
E’un dato di fatto la difficoltà a fare il genitore oggi
E’ vero e dimostrato, dai tanti casi di famiglie in stato confusionale, che oggi è difficile fare il genitore come è difficile fare qualunque cosa se si è sprovvisti delle risorse e materie prime necessarie.
Purtroppo la nostra sciagurata cultura
“dell’apparire e dell’avere” ha messo all’angolo quel bene sacro che si chiama “Amore gratuito” sostituendolo con un presunto equivalente materiale, mai testato, che si manifesta attraverso abbondanti coccole smielate; eccessi di concessioni e di libertà; regali a sproposito, ma il vero tarlo del compito della famiglia sono le figure genitoriali poco autorevoli, disorientate, tendenti a comprare continuamente un prezioso sorriso del bambino o una conferma di essere amati da questi.
ALLARME! Qui si sono invertiti i ruoli spesso sono i genitori a temere di “non andar bene ai propri figli” e di perdere il loro l’affetto!
Detta tendenza per altro naturalmente contagiosa sta creando un esercito di giovani e giovanissimi anafettivi, scontenti, rabbiosi, ostili e bugiardi, superficiali e viziati, poco impegnati e dipendenti dai tanti “specchietti per le allodole”paradossalmente gli stessi di cui spesso sono vittime anche i genitori.
E opportuno sapere, riallacciandoci al concetto delle materie prime che il nascituro è un potenziale essere relativamente perfetto, ma anche corredato da un’esigenza innata consistente nella necessità di soddisfare, improrogabilmente, i propri bisogni Primari per non deviare e perdersi nei meandri delle nevrosi precoci o postume o peggio in quelli dei disturbi psicotici. A tale proposito si rimanda alla consultazione dei sei articoli della sottoscritta sul tema evoluzione e dinamiche della psiche cliccano sul link seguente: ne “ il servizio di genitore
http://elisabettavellone.it/index.php?option=com_content&view=article&id=275:-evoluzione-e-dinamica-della-psiche-1-parte&catid=18:il-servizio-di-genitore&Itemid=17
Per bisogni primari si intende: bisogno di mangiare, di dormire, di ripararsi dal freddo e bisogno di Amore. Ed è proprio quest’ultimo l’elemento indispensabile o linfa vitale che consente alla psiche di strutturarsi in modalità sana ed equilibrata. Il bambino amato, considerato e rispettato imparerà ad amare se stesso e gli altri, a considerare se stesso e gli altri, a rispettare se stesso e gli altri.
La genitorialità non può essere commissionata a terzi o data in appalto. Spesso genitori ancora infantili, sotto l’aspetto affettivo, non sanno attivare empatia e comprensione delle esigenze psico-affettive dei propri bambini.
Il piccolo frustrato nel proprio bisogno di sentirsi amato e importante per quelle gigantesche figure chiamate “mamma e papà” comprime la sua psiche, distorce le modalità dell’ “attaccamento sicuro” a volte regredisce a fasi evolutive precedenti, altre ancora è come si spegnesse apaticamente, non raramente usa la malattia per ricevere le loro attenzioni e nelle migliori evoluzioni compensative possibili diventa capriccioso e ribelle esprimendo tutta la rabbia per il tradimento subito; tradimento che come un marchio indelebile nella fragile psiche caratterizzerà il suo modo di fare , di pensare e di credere per tutta la sua vita. Quello che accade negli anni a seguire lo sanno bene tutte quelle famiglie maltrattate e oppresse dalla incapacità di gestire i propri ragazzi.
Dott.ssa Elisabetta Vellone
E’ vero e dimostrato, dai tanti casi di famiglie in stato confusionale, che oggi è difficile fare il genitore come è difficile fare qualunque cosa se si è sprovvisti delle risorse e materie prime necessarie.
Purtroppo la nostra sciagurata cultura “dell’apparire e dell’avere” ha messo all’angolo quel bene sacro che si chiama “Amore gratuito” sostituendolo con un presunto equivalente materiale, mai testato, che si manifesta attraverso abbondanti coccole smielate; eccessi di concessioni e di libertà; regali a sproposito, ma il vero tarlo del compito della famiglia sono le figure genitoriali poco autorevoli, disorientate, tendenti a comprare continuamente un prezioso sorriso del bambino o una conferma di essere amati da questi.
ALLARME! Qui si sono invertiti i ruoli spesso sono i genitori a temere di “non andar bene ai propri figli” e di perdere il loro l’affetto!
Detta tendenza per altro naturalmente contagiosa sta creando un esercito di giovani e giovanissimi anafettivi, scontenti, rabbiosi, ostili e bugiardi, superficiali e viziati, poco impegnati e dipendenti dai tanti “specchietti per le allodole”paradossalmente gli stessi di cui spesso sono vittime anche i genitori.
E opportuno sapere, riallacciandoci al concetto delle materie prime che il nascituro è un potenziale essere relativamente perfetto, ma anche corredato da un’esigenza innata consistente nella necessità di soddisfare, improrogabilmente, i propri bisogni Primari per non deviare e perdersi nei meandri delle nevrosi precoci o postume o peggio in quelli dei disturbi psicotici. A tale proposito si rimanda alla consultazione dei sei articoli della sottoscritta sul tema evoluzione e dinamiche della psiche cliccano sul link seguente: ne “ il servizio di genitore
http://elisabettavellone.it/index.php?option=com_content&view=article&id=275:-evoluzione-e-dinamica-della-psiche-1-parte&catid=18:il-servizio-di-genitore&Itemid=17
Per bisogni primari si intende: bisogno di mangiare, di dormire, di ripararsi dal freddo e bisogno di Amore. Ed è proprio quest’ultimo l’elemento indispensabile o linfa vitale che consente alla psiche di strutturarsi in modalità sana ed equilibrata. Il bambino amato, considerato e rispettato imparerà ad amare se stesso e gli altri, a considerare se stesso e gli altri, a rispettare se stesso e gli altri.
La genitorialità non può essere commissionata a terzi o data in appalto. Spesso genitori ancora infantili, sotto l’aspetto affettivo, non sanno attivare empatia e comprensione delle esigenze psico-affettive dei propri bambini.
Il piccolo frustrato nel proprio bisogno di sentirsi amato e importante per quelle gigantesche figure chiamate “mamma e papà” comprime la sua psiche, distorce le modalità dell’ “attaccamento sicuro” a volte regredisce a fasi evolutive precedenti, altre ancora è come si spegnesse apaticamente, non raramente usa la malattia per ricevere le loro attenzioni e nelle migliori evoluzioni compensative possibili diventa capriccioso e ribelle esprimendo tutta la rabbia per il tradimento subito; tradimento che come un marchio indelebile nella fragile psiche caratterizzerà il suo modo di fare , di pensare e di credere per tutta la sua vita. Quello che accade negli anni a seguire lo sanno bene tutte quelle famiglie maltrattate e oppresse dalla incapacità di gestire i propri ragazzi.
Dott.ssa Elisabetta Vellone