propria cookie psiche bambini capacità proprio Lavoro stato anche possibile figli propri essere tutti mondo incontro mente soprattutto crisi condizione altri umana sociale lavoro quando giorno famiglia tempo giovani molto umano esperienza prima delle scuola dello fenomeno senso società persona mentale personale nostro parte nella persone sempre genitore nostra grande
Il coraggio di guardare al futuro
Sono una professionista appassionata che opera nel campo della salute mentale da alcuni decenni. Inutile dire che ho trattato le più svariate nevrosi umane usufruendo arricchendomi di un vasto numero di relazioni contorte, distorte e patologiche alla base della sofferenza dei miei pazienti.
La deformazione professionale e una spartana formazione rigorosa rendono il terapeuta un professionista solido in termini emotivi nel senso che acquista la capacità di porsi scientificamente di fronte ai disagi e alla sofferenza del paziente con lucidità e distacco condizione necessaria per analizzare, comprendere e mirare alla individuazione e risoluzione del nucleo cognitivo nevrotico che disturba la persona.
Ciò nonostante confesso la mia sofferenza empatica e il senso di impotenza di fronte al crescente dilagare della feroce, gratuita violenza ai danni di bambini. I focolai cosparsi nel sottobosco delle apparenze sociali sono molto più numerosi di quelli emersi la dove e gli abusanti sono proprio coloro addetti all’educazione, alla crescita e alla cura di dette creature. Si fa gran rumore sui fatti considerati, ma non si parla della necessità di curare questa società malata.
L’interrogativo doloroso che mi pongo, conoscendo le sacre leggi della formazione e dello sviluppo mentale è il seguente: ma quel seme malvagio, posto ( nell’età formativa) dal dolore subito; dall’umiliazione continua; dai fantasmi del sentirsi meritevoli delle pene inflittegli, pensando di essere sbagliati e quindi responsabili e colpevoli per quanto gli accade; quella terribile solitudine e impotenza che brucia i sogni, la fiducia e la spensieratezza infantile, a quali future complesse conseguenze costringeranno quell’esercito di vittime?
Invito ognuno a riflettere con passione su quanto detto, poiché i bambini e i giovani appartengono a tutti sono il nostro futuro. Fra qualche decennio avremo un’ampia fetta di popolazione disturbata e problematica. Disorientati, nevrotici logorati senza rendersene conto dai loro fantasmi del passato che intrusivamente aleggeranno nella loro mente.
Ci chiediamo perché i governanti non contemplano questo “ferro rovente” dei nostri tempi mentre sanno contemplare rigorosamente leggi, oneri e inadempienze in ambito fiscale; non basta sospendere dal servizio o privare streghe ed orchi della loro libertà. Occorre educare la società ma paradossalmente partendo dagli adulti, poiché da troppo tempo si ignora la cura e il benessere della Persona.
Dott.ssa Elisabetta Vellone