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La persona e L’atleta
La persona e L’atleta
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Sotto il sole rovente di una primavera tardiva e imprevedibile nel mese di giugno, al prestigioso Circolo Romano
”Antico Tiro Al Volo”, abbiamo avuto il piacere di conoscere e apprezzare la persona e l’atleta Sara Errani che ha portato a casa la vittoria.
Non si intende in questa sede parlare della sua carriera o delle tante vittorie che l’hanno condotta nell’arco di dieci anni a raggiungere la posizione di numero 5 del mondo, intendiamo invece posare la nostra attenzione sulla persona e l’atleta che in questa alberga.
PERSONA discreta dal carattere solido, disponibile, sempre pronta ad accogliere il prossimo con un sorriso, umile e dignitosa. Dopo la squalificazione, la lunga pausa e con la memoria dei tanti trofei conquistati torna a riproposi sul palcoscenico del Tennis gareggiandoa pieno regime nei tornei ITF tornei questi propedeutici per accedere a tornei più importanti.
Ancora sulla persona di Sara Errani va sottolineata la sua capacità di concentrazione, cordiale e gentile nei modi, statura media corredata da un fascio di muscoli ordinati che la rendono in campo una vera forza della natura.
Dal punto di vista dell’atleta che scende in campo va sottolineato il suo acume nell’inquadrare le caratteristiche dell’avversaria impedendole nei limiti del possibile di fare il proprio gioco. In difesa è un vero trimotore spostandosi a fondo capo con la velocità di un fulmine. Instancabile, non manifesta mai segni di cedimento; mentre la sua battuta lascia perplesso anche lo spettatore più sprovveduto. Questa infatti si realizza in tre o anche quattro tentativi di lancio della palla spesso inadeguati e flessi all’indietro come se un forte vento li spostasse fino ad arrivare a quello giusto che comunque non è mai potente.
Dal punto di vista psicologico si può dedurre che Sara Errani non è un tennista d’attacco, ma non perché le manchi la capacità o la forza o la tecnica, ma semplicemente perché non lo permette a se stessa quasi al limite del rifiuto all’idea di doverlo fare ( vedi quanto detto sulla battuta). Pertanto aspetta l’attacco dell’avversaria e poi si scatena.
Da esperti della materia osiamo ipotizzare che nella sua storia personale un comportamento di “attacco” pregresso le è costato una ferita che ancora oggi sanguina nella memoria cosicché il contenitore si impone sul contenuto.
Rimane comunque il fatto che Errani è una nostra grande tennista.
Dott.ssa Elisabetta Vellone