propri senso famiglia crisi cookie bambini possibile molto giorno società altri genitore essere Lavoro mondo lavoro mentale delle esperienza sociale tempo personale nella fenomeno umana incontro nostra giovani dello proprio mente capacità stato grande condizione propria umano tutti prima parte anche soprattutto sempre persona psiche figli nostro quando scuola persone
Io resto a casa
Oggi, in seguito ai provvedimenti disposti per combattere il C. Virus, entrando nel mio studio inaspettatamente sentii un silenzio quasi assordante si, poiché ad esso si sommava il profondo silenzio dell’ambiente
esterno.
Mi sono seduta portando gli occhi oltre la scrivania sulla sedia di fronte a me e, come in un lungo metraggio, iniziarono a sfilare in quella postazione volti su volti, occhi su occhi e le note di migliaia timbri di voce sovrapposti.
Presto, però e senza rendermene conto, il silenzio si dissolse in quanto la mia immaginazione mi catapultò in un fantastico intrattenimento tete-a-tete con ognuno di quei volti tanto da riempire tutto il pomeriggio, i mille volti de’ “ i miei cari pazienti”.
Abbiamo spolverato e riconsiderato i percorsi fatti insieme i quali generalmente partivano dal disagio fino a condurre al sorriso leggero.
Una sinfonia di espressioni emotive affascinante: sofferenza, sorrisi, sguardi, gote umide, sospiri …. umanità.
Così quel silenzio presto trasformato in denso spazio di vita e di storie umane imprimeva sul mio volto un’espressione serena, poiché compresi che non c’è silenzio, ne isolamento, ne solitudine quando sei abitato dall’amore.
Amore per la vita e tutto ciò che in essa è contenuto; frequenza impercettibile che aleggia e si espande in ogni ambito della nostra cosiddetta realtà suggerendoci che niente e nessuno può mettere in discussione la nostra appartenenza reciproca e la capacità di sentirci vicini anche quando gli occhi non possono confermare.
Dottoressa Elisabetta Vellone