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Lavoro: maschio/femmina si nasce; uomo/donna si diventa
Nelle leggi della vita, che in questa sede trascuriamo, è contenuto un progetto finalizzato relativamente alle forme viventi sia di sesso maschile che femminile. L’essere umano, quale forma di vita più evoluta e più sofisticata, è stata fregiata del dono dell’intelligenza, di capacità pensante e di coscienza allo scopo di fargli prendere in carico la gestione del suo mondo, di se stesso e di tutte le meraviglie dell’universo. Nascere maschio o nascere femmina è un fenomeno affascinante quanto misterioso e la piccola mente umana, per quanto si impegni, non riuscirà forse mai ...
a comprenderne la magia. E’ noto come chi nasca con un corpo maschile sia poi caratterizzato da tutta una serie di attributi e caratteristiche tipiche della maschilità; così come chi nasce con un corpo femminile è caratterizzato da tutt’altra serie di attributi e caratteristiche proprie alla femminilità. Il corpo maschile è più robusto, le sue ossa e la struttura muscolare sono più grosse, è più forte, più duro nel movimento; il corpo femminile è più delicato e più piccolo, la conformazione generale è longilinea, è più morbido, più gentile e più armonioso. E’ lecito sostenere che dette differenze non siano tali a caso , ma volute da una legge superiore per rendere le strutturo quanto più adatte ai rispettivi ruoli connessi. Trascuriamo volontariamente il fantastico territorio della reciprocità, per ciò che riguarda la perpetuazione della specie, per portare l’attenzione su quella linea di confine, mai rispettata dall’uomo, che separa l’Essere dal Fare. Nella dimensione dell’Essere, di competenza delle leggi della vita, sono contenuti tutti quegli elementi che vanno elencati sotto il nome di corredo genetico individuale, compreso il temperamento; nella dimensione del fare, di competenza dell’opera dell’uomo, sono raggruppati tutti gli altri elementi, descrittivi della persona, elencabili sotto la categoria apprendimento e formazione. Da un’ottica squisitamente psicologica l’Identità personale,” sentirsi di essere”, realizza il suo miglior risultato quando il “sentire” corrisponde all’”essere”. Della componente “sentire”, intesa come rappresentazione mentale di se stessi con tanto di cognizioni, convinzioni e valenza emotiva, è responsabile il processo educativo e formativo della persona operato dalle figure autorevoli ed affettivamente significative presenti nell’ambiente intorno al piccolo dell’uomo. Nei sistemi sociali moderni e più evoluti si osserva una tendenza alla spalmazione dei ruoli, maschile/femminile, tale che sempre più spesso caratteristiche e mansioni femminili sono presenti nell’uomo e caratteristiche e mansioni maschili sono presenti nella donna e tutto ciò, naturalmente, a scapito della qualità delle prestazioni e dello stile generale. Il mondo del lavoro è l’ambito sociale che maggiormente paga le conseguenze di detta abdicazione e confusione dei ruoli. Da quando gli uomini hanno smesso di educare i figli maschi e le donne di educare le figlie femmine sono cadute le barriere e le aree di competenze; tutti vogliono fare tutto, ma poche cose risultano fatte davvero bene. Il mondo del lavoro, nella lettura più ampia e completa, è un ambito molto variegato capace di onorare le migliori energie umane che vanno dalla vasta gamma delle prestazioni del corpo, o forza fisica, alla vasta gamma delle prestazioni intellettive fino a tutte le prestazioni affettivo/emotive. La spalmazione dei ruoli, producendo una riduzione delle prestazioni possibili, quelle squisitamente maschili o femminili, ha dato luogo al fenomeno dei ruoli scoperti, compiti che nessuno vuole più assolvere,e ,guarda caso, è arrivata la crisi del lavoro e la disoccupazione.
.Dr.ssa Elisabetta Vellone