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l'ansia nel bambino
Sebbene sia molto triste siamo tenuti a prendere atto che il fenomeno dell’ansia infantile è in continuo aumento. I piccoli, sotto ai dieci anni di vita, sono spesso caratterizzati dai segni di una vera e propria fatica, relativamente allo sviluppo psico affettivo, che si manifesta con assenza di allegria, di spensieratezza e gioiosità. Molti piccoli presentano problemi del sonno, fatica a stabilire rapporti sociali (paura della scuola), ma soprattutto lamentano Paure varie. Relativamente alle paure, i capro espiatori più diffusi sono: paura del buio, del ladro, del fantasma, del mostro e del cattivo, paura che mamma/papà vada via; tutte forme, queste, che possono essere considerate sottocategorie della paura dell’ignoto; in altri termini è come se i bimbi vivessero con la certezza della minaccia, del male e del pericolo. La dinamica mentale dell’ansia ha una struttura molto chiara e comprensibile che si rivela alla psiche come: Aspettativa del Danno Imminente. E’ come se il bambino pensasse: siccome potrebbe accadere (….),
allora sicuramente mi accadrà, accadrà nella forma peggiore ed io non potrò farci niente e questo sarà terribile e allora io ci devo pensare e me ne devo preoccupare continuamente!!! Vale la pena ricordare che, adulti o bambini non fa differenza, la portata della sensazione di essere in pericolo è inversamente proporzionale alla considerazione che si ha di se stessi; se il soggetto ha buona stima di se , si percepisce, forte, al sicuro e ben protetto le paure, non trovando terreno fertile, di dissolveranno prima ancora di formarsi, ma se il soggetto si percepisce fragile, poco importante per le persona che ama, solo e non protetto i fantasmi delle paure si insedieranno nella mente andando a formare delle matrici comportamentali di base destinate a rafforzarsi e confermarsi nel tempo, sotto forma di ansia generalizzata, fino ad essere confuse con le caratteristiche genetiche del bambino. L’ansia non è una caratteristica geneticamente determinata, ma semplicemente un comportamento appreso. Il bambino impara ad essere ansioso proprio come impara a sentirsi forte e al sicuro. La coppia attuale fragile e poco impegnata, le facile separazioni dei coniugi, le facili rivendicazioni dei partner del diritto di pensare a se stessi hanno reso il clima intorno al bambino un luogo insicuro, precario, poco affidabile e continuamente minaccioso di evoluzioni negative. I bambini derubati della famiglia forte e calda, essendo egocentrici, traducono il dolore e le deprivazioni che vivono come una conseguenza del loro essere “sbagliati” o “cattivi”. L’auto colpevolizzazione inibisce, spegne l’energia vitale e la curiosità di scoprire la vita. Il bimbo tradito si fissa sulle varie paure ed entra in ansia la quale, strutturandosi come sindrome, evincerà nel comportamento come prima e più spiccata caratteristica del piccolo.
Dr.ssa Elisabetta Vellone